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Ci sono dei termini che, pur riferendosi ad un preciso prodotto commerciale, entrano a far parte del linguaggio comune come sinonimo della categoria. Gli Intel Ultrabook stanno decisamente facendo scuola in questo senso, in quanto il termine Ultrabook può essere usato solamente su sistemi dotati di processori provenienti da Santa Clara. Intel ha voluto illustrarci il suo futuro in uno speciale evento, per vedere cosa ci aspetta in un mondo sempre meno fisso e sempre più portatile.
Intel è un’azienda che, pur potendo vantare una struttura solida e vasta, si sta permettendo di sfidare le tendenze del mercato. Tutto sembra dirigersi verso il trionfo dei tablet, ma in California puntano comunque fortissimo sugli Ultrabook, i computer che a partire dal 2011 hanno dato un nuovo significato al concetto di portabilità . Fino ad oggi i computer sono stati “portatili” un po’ per modo di dire, perché le batteria non eccessivamente performanti e il peso considerevole non consentiva comunque di scorrazzarsi in giro un laptop per l’intera giornata e di usarlo senza problemi. Gli Ultrabook di Intel hanno modificato questo stato di cose, forse anche più del MacBook Air di Apple. Intel infatti è stata una delle prime aziende a consentire la creazione di computer sottilissimi ma, allo stesso tempo, performanti come un notebook normale, se non di più.
Durante un evento speciale, Intel ha raccontato la storia di questa nuova categoria di computer, destinata a cambiare per sempre il mondo dell’informatica. Dal 2011, anno considerato di nascita o per lo meno della grande diffusione di questi nuovi computer su scala mondiale, le caratteristiche degli Ultrabook si sono modificate, passando da spessori di oltre 2 cm agli attuali 1,8 cm e nel 2013 ci possiamo aspettare un altro passo avanti nel design e nella leggerezza. Il tutto grazie alle nuove tecnologie hardware e software, tra le quali si segnalano le vere chiavi di volta di questa rivoluzione: i processori Intel Core, passati dalla seconda generazione chiamata Sandy Bridge agli attuali Ivy Bridge di terza generazione. La loro potenza, unita ad una richiesta energetica minore rispetto alle CPU tradizionali, hanno consentito di rimpicciolire i computer e le batterie senza perdere di potenza e prestazioni.
Ciò ha permesso l’introduzione di numerose novità e facilitazioni, come tecnologie che consentono al computer di rimanere in standby per tempi lunghissimi e poi di risvegliarsi nel giro di pochissimi secondi (Intel Rapid Start).
A tutto questo si devono aggiungere nuove tecnologie come le porte USB 3.0, le Thunderbolt, le tecnologie per la sicurezza come la Intel Anti-Theft e la Intel Identity Protection. Il futuro, che potrebbe arrivare già nel 2013, ci mette davanti a possibilità Ultrabook davvero infinite: l’introduzione degli schermi touchscreen e del nuovo Windows 8, ad esempio, consentiranno la creazione di modelli di computer ibridi, con una struttura tale da consentirgli sia di agire come Ultrabook che come tablet. Certo, già abbiamo visto qualcosa del genere, ma c’è una differenza tra i primi esempi e la diffusione mondiale. Intel è riuscita a trasformare gli Ultrabook in un fenomeno di massa. Il futuro è a portata di mano ed è sempre più potente e leggero.
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