http://news.tecnozoom.it/internet-e-reti/wi-fi-ritorna-libero-e-senza-obblighi-post-20689.html

In una sola giornata il Wi-Fi Libero ha ripreso e perso le catene: il 22 luglio era decollata la protesta per l’obbligo che era stato pensato ai fornitori delle reti senza fili di dover monitorare gli avventori tramite strumenti e procedure complesse e costose. Oggi si è già fatta marcia indietro: sparisce così l’obbligo di identificazione personale degli utenti che erano emerse in seguito all’emendamento al dl «Fare». Il merito di questa decisione sicuramente ben accolta online è delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera che hanno riesaminato il provvedimento e molto probabilmente hanno letto un po’ di commenti infuriati sulla Rete.
La caduta del decreto Pisanu

Finalmente è fatta, come aveva promesso il Ministro Maroni, cade il Decreto Pisanu che risale al 2005, che con la scusa della sicurezza nazionale, contro il terrorismo sia internazionale che interno, metteva dei paletti stringenti, dei limiti invalicabili all’utilizzo del Wi-Fi libero. Ora, dal 1 Gennaio 2011, cadranno i divieti ed i limiti e si potrà anche con gli smartphone collegarsi agli hot spot Wi-Fi liberi e gratuiti. Questo potrebbe essere un passo in più verso l’abbattimento del digital divide sul territorio italiano. Il Decreto Pisanu è caduto, come tra l’altro aveva promesso il Ministro Maroni, dopo 5 anni di immobilismo e di problemi burocratici per gestori ma anche utenti che volevano e potevano usufruire della connessione Wi-Fi libera e gratuita (basti pensare ad un parco cittadino, oppure un locale come una pizzeria o un pub, ma ancora un comune o un ente no profit), ecco che finalmente si volta pagina. Ora fino a fine Dicembre 2010, Maroni ha dichiarato che valuterà quali gli standard adeguati per la sicurezza (ricordiamo che il Decreto Pisanu scade il 31 Dicembre 2010) e dal 1 Gennaio 2011 piena liberalizzazione alla rete Wi-Fi, anche per chi desidera collegarsi attraverso il proprio smartphone.
Speriamo adesso che questo sia da incentivo per aziende, associazioni e chi altro avrà i mezzi per fornire dove non possibile una linea ADSL, per eliminare o ridurre notevolmente il digital divide che affligge l’Italia.
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