http://news.tecnozoom.it/internet-e-reti/facebook-l-isola-dei-cassintegrati-dalla-realta-ad-internet-post-15683.html
Quando internet e Facebook, diventano utili e sociali ecco che finalmente si vede il lato della tecnologia che amiamo, infatti dopo aver protestato invano gli operai sardi della Vinyls di Porto Torres hanno occupato l’isola dell’Asinara ed hanno affidato la protesta a Facebook.
Ebbene si, dopo tanti gruppi nati su Facebook razzisti, idioti e molto spesso inutili, alcuni operai sardi, che stanno in questi giorni occupando l’isola dell’Asinara per protestare nei confronti della chiusura della Vinyls di Porto Torres, hanno deciso di creare un gruppo su Facebook (in realtà nato da Michele Azzu, figlio di uno dei cassintegrati, che studia musica in Gran Bretagna) per affidare alla rete la loro protesta, sperando così di far sapere a tutto il mondo la sorte di questi operai sardi e quello che in generale sta succedendo al comparto lavorativo isolano. Mentre in Italia si perde tempo con l’Isola dei Famosi e con tanti altri reality inutili e fuorvianti, ecco nascere l’idea di occupare l’isola (sede fino a qualche anno fa del carcere di massima sicurezza) per far sapere a tutti cosa sta accadendo.
Ma visto che questo poteva anche non essere abbastanza, ecco l’idea del gruppo Facebook “L’isola dei cassintegrati“, che permette di avere maggiore visibilità e che nel giro di una settimana ha fatto segnare 9.000 iscritti (che ora sono diventati più di 53 mila compreso il sottoscritto). La cosa che ha di fatto colpito è come ci sia stata una risposta di internauti così notevole e come la bacheca del gruppo sia sempre ricca di parole di conforto e di sdegno nei confronti di chi ha permesso che tutto questo accadesse. La speranza è che questo possa servire a sensibilizzare gli italiani ma soprattutto chi potrebbe fare qualche cosa per risolvere il problema. Ancora una volta internet ha dimostrato come uno strumento considerato globale e per certi versi dispersivo, possa invece unire persone vicine e lontane, e far stringere assieme un’intera popolazione, spingendo in questo caso chi protesta a gridare: “…avanti forza paris“.
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